I lavori della X Assemblea generale delle Compagnia delle Figlie della Carità, hanno preso ufficialmente il via nella sua dimensione internazionale la mattina del 29 ottobre dopo la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Padre generale padre Tomaž Mavrič, C.M. e dal Direttore generale padre Bernard Schoepfer, C.M. Le circostanze legate alla pandemia del Covid 19 hanno reso assai complicata la sua realizzazione, spostandone più volte l’appuntamento; le complesse misure di emergenza adottate a livello internazionale e le vicissitudini dei necessari obblighi sanitari hanno fatto sì che molte delle nostre Sorelle non hanno potuto compiere il viaggio. Circostanze tutte che hanno modificato il numero delle partecipanti che da 124 sono scese a 116 membri provenienti da tutti i continenti, Europa, Asia, Africa, America, l’Australia – Oceania, in rappresentanza di tutte le Figlie della Carità. Il Superiore generale dopo l’invito a discernere i segni dei tempi e a divenire testimoni di Cristo risorto, ha dichiarato legittimamente e ufficialmente aperta la nostra assise internazionale. Padre Mavric attraverso le sfide già discusse nelle Assemblee domestiche e provinciali, lo sviluppo integrale dell’uomo, la cura della nostra Casa comune (cfr. Laudato si’), il vivere insieme, la trasmissione della fede alle giovani generazioni, ci ha incoraggiato, tenendo conto dell’internazionalità della Compagnia, a discernere e rispondere non solo con le parole ma anche con le azioni al tempo forte di verifica, di riflessione e di progettazione per una presenza viva ed efficace ovunque siamo e operiamo. La Madre generale, suor Francoise Petit nel salutarci ha sottolineato l’evento di grazia che l’apertura della nostra Assemblea Generale sta a significare per l’intera Piccola Compagnia delle Figlie della Carità e ci ha esortate tutte a spalancare il nostro pensiero e i nostri interventi su un orizzonte il più ampio possibile. Il tempo di grazia che viviamo ci permette di promuovere, per i prossimi sei anni, un nuovo dinamismo apostolico, una nuova vitalità nella trasmissione della fede e dei valori cristiani per un servizio all’uomo sempre più rispettoso dei suoi diritti umani. La Casa Madre di Parigi, Rue du Bac 140, cuore pulsante della Piccola Compagnia, diventa così per tre settimane luogo mariano sinodale per pregare, meditare e accogliere quanto lo Spirito Santo ha da dirci, come pure cenacolo di preghiera, di condivisone e confronto nel cammino di una fraternità senza confini. Il tema dell’Assemblea: “Ephatà”, ovvero “apriti”, è una piccola parola al contempo molto forte e vitale (cfr. Mc 7,35) pronunciata da Gesù su un sordomuto escluso completamente dal mondo che lo circonda e che guarito all’istante apre il suo cuore a Dio e agli altri. La corale e sentita invocazione del Veni Creator Spiritus ha risvegliato in noi, nonostante la diversità della lingua quel forte senso di appartenenza che ci caratterizza. Ad agevolare e rendere possibile ogni informazione e ogni nostro incontro ci pensano le nostre care Sorelle traduttrici di lingua francese, italiana, spagnola, inglese, portoghese, tedesca e polacca a cui va il grazie unanime di tutta la Compagnia. Lo Spirito Santo, primo grande protagonista delle nostre giornate, ci guida a vivere l’Ephatà di Gesù che ci invita a rileggere con sguardo nuovo il messaggio di San Vincenzo e di Santa Luisa, definire orientamenti mirati capaci di rispondere alle sfide della missione nel tempo in cui viviamo. Si tratta di metterci in ascolto, di fidarci delle continue chiamate di Dio nella nostra vita per dare a Dio e ai poveri il primato che a loro spetta. L’Ephatà del Cristo al sordomuto sia la parola d’ordine per varcare la porta di ogni tipo di povertà, portare vita, misericordia e speranza all’uomo di oggi sempre più smarrito, mantenere la mistica dagli occhi aperti per continuare a rispondere agli appelli del Signore nelle persone scartate e povere della nostra società.
Autore: Suor M. Rita Columbano