Questo testamento spirituale è stato raccolto dalle suore che assisterono Santa Luisa negli ultimi momenti, ed è stato fedelmente trasmesso. Il primo biografo Gobillon lo cita nella vita di Madamigella Le Gras, scritta nel 1676.
«Ci ha lasciato per nostra unica madre la santa Vergine, e le sue ultime parole sono state che essa moriva tenendo in grandissima stima la nostra vocazione e che ci raccomandava, a tutte, di esser fedeli a Dio e di esercitarci nella mortificazione delle passioni e nelle solide virtù, aggiungendo che, anche se fosse vissuta cent’anni, ci avrebbe detto sempre le stesse cose» (Lettera del 9 giugno 1660 di Suor Francesca Paola Noret a Suor Maria Donjon, serva dei poveri a Brienne). Lo stesso giorno Suor Barbara Bailly, che aveva assistito la Santa nell’ultima malattia e morte, scriveva alle suore di Brienne: «Vi dirò, mie care sorelle, quello che mi ha incaricata di dire a tutte le nostre care suore la sera che precedette la sua morte: di essere cioè molto fedeli a Dio e alla nostra vocazione, di vivere insieme in grande unione e carità, sopportandoci le une le altre, di servire i poveri con tutto l’affetto. Aggiunse che quelle che avrebbero fatto così, dovevano aspettarsi una grande ricompensa, ma le altre… E non finì la frase». Ecco le parole di Santa Luisa:
Care sorelle, continuo a domandare a Dio per voi la sua benedizione, e Lo prego che vi faccia la grazia di perseverare nella vostra vocazione per servirlo nel modo che vi domanda. Abbiate molta cura del servizio dei poveri, e soprattutto di vivere bene insieme con una grande unione e cordialità, amandovi le une le altre, per imitare l’unione e la vita di Nostro Signore. Pregate molto la Santa Vergine che sia la vostra unica madre.