Al fine di contrastare la diffusione del virus COVID-19, in ossequio alle disposizioni emanate, il servizio del Centro di Orientamento Sanitario “Suor Teresa Tambelli” di via della Pineta 115 a Cagliari, a partire dal 6 marzo, è stato sospeso. L’attività di ascolto ed orientamento sanitario è comunque continuata attraverso il telefono del Centro, da me gestito, il cui numero è stato diffuso anche da alcuni organi di informazione locale. Le persone che desideravano avere un consiglio sanitario, da parte degli specialisti del nostro Centro, per esporre il proprio problema sanitario, chiamavano il 3517026660. A seconda del caso che mi si presentava contattavo, tra gli specialisti del gruppo, quello più idoneo a dare risposte esaurienti alla persona in necessità. Il gruppo di medici ed operatori sanitari del Centro “Suor Teresa Tambelli”, difatti, è composto da numerosi specialisti: ginecologi, pneumologi, cardiologi, specialisti di medicina interna, chirurghi, piscologi, amministrativi ed avvocati della sanità, diabetologi, oncologi ed altri per un totale di ventidue diverse specializzazioni. L’attività del Centro consiste nell’ascoltare i problemi di carattere sanitario delle persone che si rivolgono a noi per poi indirizzarle verso un percorso diagnostico e terapeutico che, secondo la nostra esperienza, risulta più adeguato. Si rivolgono a noi persone che non hanno possibilità alcuna di andare dagli specialisti operanti sia in strutture pubbliche che private; sono per lo più persone anziane sole, emarginate, che non possiedono adeguate risorse economiche o che non possiedono le energie fisiche necessarie per affrontare estenuanti attese nelle strutture pubbliche. La strutturazione del Centro non consente di effettuare visite mediche o prescrivere farmaci perché privi delle autorizzazioni e delle coperture assicurative necessarie. Nel caso si abbia la necessità di effettuare esami strumentali od erogare terapie farmacologiche per i pazienti che si rivolgono a noi, e questi non potessero farle per problemi economici, chiediamo la collaborazione dell’ambulatorio della Caritas Cagliaritana che è strutturato per offrire questi servizi. Le richieste d’aiuto pervenute telefonicamente durante il periodo di isolamento sono state numerose; ci proponevano problemi sanitari di vario genere che interessavano la chirurgia, la diabetologia, la cardiologia, la medicina interna, la psicologia, l’assistenza socio-sanitaria, interventi per i quali abbiamo dovuto sensibilizzare i servizi sociali preposti, l’igiene sanitaria ed altro.
Le persone che ci chiedevano aiuto erano spinte da vari motivi di salute così riassumibili:
– perché angosciate dal fatto di non potersi recare presso le strutture pubbliche disponibili unicamente per i casi urgenti;
– perché la solitudine che in tempi normali era per loro un grave problema, come per gli anziani, durante il periodo di isolamento sociale per il Corona virus, veniva maggiormente sofferta;
– perché la scarsa disponibilità di risorse economiche, che la crisi sanitaria ha enormemente accresciuto, impediva loro di pagare i ticket richiesti, se non esenti, per accedere alle prestazioni del Sistema Sanitario Nazionale.
È stato compito dei colleghi che prendevano in carico i vari casi tranquillizzare le persone dando loro le più adeguate indicazioni per cercare di risolvere i loro problemi sanitari. L’analisi dei motivi per cui le persone chiedevano il nostro intervento mi hanno rafforzato nel convincimento che la società del dopo Corona virus sarà ancora più fragile e precaria di quella precedente. Una società dove saranno fortemente acuiti i problemi sanitari, economici e sociali, una società per la quale sarà doveroso far si che la solidarietà, di qualunque tipo essa sia, verso i più deboli e gli ultimi diventi la struttura portante del vivere comune se vogliamo salvarci da tragedie ancora più gravi di quella che abbiamo vissuto e che la storia periodicamente e ciclicamente ripropone. Credo, pertanto, doveroso che nella riunione preliminare per la riapertura della regolare attività del Centro di Orientamento Sanitario “Suor Teresa Tambelli”, tra colleghi ed amici che ne fanno parte, si debba prendere in considerazione l’ipotesi di ampliare la nostra attività per occuparci anche di problematiche sociali, nei limiti consentiti dalla potenzialità del gruppo, e della diffusione di conoscenze di tipo igienico-sanitario utili al miglioramento della qualità della vita quotidiana dei più deboli e degli ultimi.
Autore: Dott. Dino Garau