Questo piccolo slogan racchiude un’incredibile storia di accoglienza e di amore.
Le Figlie della Carità hanno risposto senza esitazione alla richiesta di aiuto da parte del Console onorario dell’Ucraina Antony Grande e hanno accolto nella Colonia marina di Flumini e nella Comunità Anacleto Steria, circa 30 persone scappate dalla terribile guerra che ha colpito l’Ucraina. Si tratta di alcuni adulti affidatari, bambini/e tra i 5 e i 10 anni, ragazzi/e dagli 11 ai 17 anni. Dopo giorni di paura e di bombardamenti e dopo un lungo e faticoso viaggio, grazie all’aiuto di un gruppo di volontari sardi e dell’onorevole Ugo Cappellacci, l’8 marzo sono giunti in Sardegna, molto stanchi e provati. La prima sera è difficile comunicare, se non attraverso gli interpreti o Google traduttore, alcuni cercano di imparare le prime parole in italiano mentre un gruppo di giovani Scout di Quartu, che ogni pomeriggio offre il proprio aiuto, propone canzoni o balli molto noti in modo da creare familiarità, condivisione e rompere il ghiaccio. Dopo cena la stanchezza è tanta: tutti a dormire… senza bombardamenti. Con il passare dei giorni il clima diventa più disteso: sorridono, giocano, scendono in spiaggia e si godono il nostro splendido mare. La loro felicità diventa quella di tutti. L’equipe del Consolato e dell’on. Ugo Cappellacci spesso fa loro visita per riabbracciarli, coccolarli e per fornire supporto. Le due strutture vincenziane sono state travolte da una mareggiata d’amore, una processione continua di aiuti di ogni genere: viveri, abbigliamento, prodotti, coperte, lenzuola, piumoni. Molti fanno una donazione all’APS Suor Tambelli per poter provvedere a tutte le altre necessità. Un flusso che genera commozione e tanta riconoscenza da parte di tutta la Comunità delle suore e della Responsabile Suor Giuliana. La Scuola dell’Infanzia è diventata un centro di accoglienza e smistamento dove tutto il personale educativo e non sta dando una mano. Alcune insegnanti, dopo il lavoro si rendono disponibili per fare qualche piccola attività o semplicemente una buona merenda. Alcuni volontari aiutano in cucina, cercando di variare il menù anche in base alle usanze ucraine. Altri si dedicano instancabilmente alle pulizie e al riordino della casa. In questo momento storico così difficile e delicato, dopo due anni di pandemia e con la crisi economica, oltre alle porte di casa abbiamo aperto il nostro cuore!
Preghiamo la Beata Suor Giuseppina Nicoli e la Serva di Dio Suor Teresa Tambelli affinché, con il loro esempio, impariamo a servire coloro che soffrono e hanno bisogno del nostro aiuto.

Autore: Alessandra Dessì