Sabato 17 ottobre, l’appuntamento annuale della festa cittadina della beata suor Giuseppina Nicoli ha permesso, anche quest’anno, seppure con l’assenza dell’aspetto popolare, di ravvivare la memoria di una delle figure, insieme a quella di Suor Teresa Tambelli, più pregevoli che il Quartiere Marina abbia mai avuto. La santa Messa presieduta da don Marco Lai, parroco della Chiesa parrocchiale di Sant’Eulalia, nonostante la stretta anti-contagio, ha visto una bella e devota partecipazione di Figlie della Carità, di Marianelli, di ex alunne della’Asilo della Marina e di popolo, pur contingentato dal distanziamento e dunque, dal numero limitato delle presenze. Don Marco, nella sua Omelia, ha collocato la figura della beata suor Nicoli, dentro a ciò che è il cuore della vocazione delle Figlie della Carità, la Magna Carta che è quanto di più originale San Vincenzo, sotto l’impulso dello Spirito Santo, abbia potuto proporre in un contesto storico, seconda metà del XVII secolo, nella chiesa francese totalmente dominata dalla mentalità della donna monaca, e dunque chiusa in convento.
Le Figlie della Carità… avranno per monastero le case dei malati e quella dove risiede la superiora, per cella una camera d’affitto, per cappella la chiesa parrocchiale, per chiostro le vie della città, per clausura l’obbedienza. Dovendo andare dai malati o in altri luoghi necessari per il loro servizio, avranno per grata il timore di Dio, per velo la santa modestia e non faranno altra professione, a fondamento della loro vocazione, se non quella di una continua fiducia nella divina Provvidenza e dell’offerta a Dio di tutto quello che sono e che fanno per il servizio dei poveri.
La beata Suor Nicoli, a noi così cara, dentro a questi parametri c’è vissuta in pienezza, si è giocata la vita senz’altra motivazione se non quella di vivere il Vangelo di Gesù Cristo, ha detto don Marco, servendo i poveri con devozione, audacia, coraggio, fantasia, umiltà e profondissima Carità. Una vita di Carità, quella di Sr Nicoli, vissuta in dialogo con le problematiche del suo tempo non meno inquietanti delle nostre attuali ma affrontate con una fiducia illimitata nella Provvidenza di Dio che guida non solo la grande storia dei popoli ma la storia di ognuno di noi così spesso portati a scindere il legame col divino, e l’imperscrutabile soprannaturale, quando la vita ci sorprende in maniera totalmente altra. Ma così non è! Neppure per Suor Nicoli è stato facile, ha proseguito don Lai, dovendo far fronte a molte e sottili forme di ostilità, a Sassari come a Cagliari, talvolta più evidenti altre volte più sottili, nascoste e raffinate, portare avanti, sempre e comunque, nella fedeltà al disegno di Dio, il suo servizio educativo e formativo ai giovani e a quanti versavano in condizioni di grave e pesante povertà. Suor Nicoli, ha proseguito, si propone a noi come esempio da imitare perché pone il Vangelo di Gesù Cristo al centro della sua vita. Contemplativa nell’azione, trasmette i valori cristiani per un mondo fatto di purezza, di generosità, di servizio agli umili e ai poveri dentro alla più vivace, concreta e gioiosa Carità. Con Suor Nicoli, anche Noi oggi, abbiamo la chance di lasciare il più nobile segno, nella storia di questo nostro tormentato tempo, aiutando i giovanissimi a crescere, a maturare ideali, a diventare uomini e donne per un futuro che è già in atto! Altro aspetto evidenziato da don Marco è la dimensione missionaria della carità ecclesiale che la beata ha abbracciato nella Chiesa di Sassari e di Cagliari, sempre al servizio del Vangelo, lasciandosi interpellare dalle sfide del presente, in ogni contesto di vita, anche il più umanamente sommerso… testimoniando la dimensione missionaria della vita consacrata nelle opere da Lei intraprese. Da qui l’invito rivolto ai presenti a metterci tutti alla scuola della Beata Nicoli, esprimendo impegno e solidarietà, come umili protagonisti della nostra storia per affrontare le problematiche di oggi, quella della pandemia, anche con i più giovani che faticano così tanto a comprenderla ed affrontarla. La bella icona di Suor Nicoli, ha concluso don Marco, nonostante appartenga già ad un secolo fa, se presa in debita stima può aiutarci a dare senso a quanto viviamo e a mettere ancora “sale” nel cuore della nostra città. Nella giornata di sabato, la Reliquia della beata è rimasta esposta tutto il giorno nella Parrocchia di sant’Eulalia, alla venerazione dei fedeli e anche in occasione delle Sante Messe domenicali per lasciare a grandi e piccoli la gioia di avvicinarsi a pregarla. Anche la Cappella dell’Asilo, che noi FdC chiamiamo nostro piccolo santuario, è rimasto aperta per tutto il giorno di sabato e nei giorni successivi, per lasciare la possibilità di visitare sia la tomba della beata come pure la tomba della Serva di Dio. Un nota molto sottolineata dal parroco don Marco Lai.
Autore: M.R.Columbano