Il 25 marzo la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha pubblicato un Decreto con alcune indicazioni per le celebrazioni della Settimana Santa al tempo del Covid-19. Fatta salva l’impossibilità di spostare la data della Pasqua ma allo stesso tempo la necessità di celebrare senza concorso di popolo, nell’introduzione si legge: potranno essere di aiuto i mezzi di comunicazione telematica in diretta, non registrata. Apparentemente un’osservazione scontata ma, credetemi, non lo è a fatto. Venendo a mancare le condizioni per adempiere al precetto ed essendosi moltiplicate le celebrazioni soprattutto in rete e sui social, si è creata una situazione di confusione: Se le TV hanno nei loro palinsesti le repliche, un motivo ci sarà; se proprio non riesco a “seguire” in diretta la Messa della mia parrocchia, posso sempre recuperare la registrazione su Facebook; ma poi il decreto si riferisce solo alle celebrazioni della Settimana Santa… queste sono solo alcune delle osservazioni che ho sentito in questi giorni. Posto che nulla può sostituire la partecipazione alla Messa in chiesa, unirsi a una celebrazione in diretta con qualsivoglia media, ha pur sempre un alto valore spirituale. Il Papa stesso si è reso primo promotore di questo, rendendo possibile la trasmissione quotidiana in diretta della Messa da lui celebrata a Santa Marta. E’ evidente che repliche e registrazioni disponibili in rete, consentono a chiunque di riascoltare le parole del Santo Padre o ascoltarle per la prima volta, a chi per esempio, vive dall’altra parte del mondo (con orari diversi dai nostri). Ma perché la diretta è così importante? Risponde con un nuovissimo documento, l’Ufficio Comunicazioni Sociali CEI: Bisogna salvaguardare la trasmissione “in diretta” della celebrazione. Questo dovrebbe metterci in guardia da un proliferare di celebrazioni registrate. Resta valido l’invito a collegarsi “in diretta” e proprio questa contemporaneità vuole e può favorire la “partecipazione”, che è molto più di un semplice “seguire” la Messa, tanto meno “vedere” o “sentire” la Messa. Ma se perdo la Messa della mia parrocchia? Quante volte ci è capitato e per svariate ragioni… e come ci siamo comportati? Ne abbiamo cercato subito un’altra ad un orario differente. Oggi possiamo fare la stessa cosa e l’offerta, passatemi il termine, è davvero notevole. Buona Settimana Santa a tutti… in diretta!
Autore: Marco Biggio