Lo stupore di un incontro con Gesù Cristo cambia la vita. Così è stato per i primi, così è stato per Natanaele… egli ha compreso che solo Cristo poteva dare senso alla sua vita. È stato così anche per noi suor serventi. Abbiamo vissuto, a Cagliari dal 19 al 22 settembre, tre giorni intensi, in atteggiamento di ascolto e confronto, prima con la Parola di Dio e poi con San Vincenzo, maestro e artista, che ancora oggi con i suoi insegnamenti, ci aiuta a crescere per divenire costruttrici e animatrici di comunità. Da lui impariamo e con lui viviamo la medesima appartenenza spirituale. Possiamo lavorare a crescere unite solo se teniamo, in qualsiasi circostanza, lo sguardo fisso su Gesù Cristo, sostenendoci a vicenda e accettando i nostri limiti. Vivere insieme, significa adottare i buoni costumi di Dio: Egli è Trino, e in Lui vi è comunione, movimento, espansione, interscambio. Il nostro incontro è stato un percorso graduale che è andato man mano arricchendosi di spunti meditativi che ci hanno poi introdotte ad accogliere nella fede i documenti sui quali rifletteremo durante le prossime Assemblee domestiche. Questo percorso ci ha portato a riconoscere che spesso abbiamo posto, e tuttora poniamo, delle barriere alle porte del nostro cuore ma, il tema scelto per le prossime Assemblee: Ephata, molto bello e appassionante, ci condurrà ad aprirci di più a Dio, alle sorelle e ai poveri. La parola Ephata ci spinge, figurativamente, a varcare la soglia della porta del nostro cuore, ad avere il coraggio di lasciare relative certezze per vivere in maniera ancora più autentica il Vangelo e rispondere ai bisogni dell’uomo d’oggi. La spiegazione dei documenti, portata avanti dalla Visitatrice, è stata coinvolgente, lei ci ha guidato con chiarezza a comprendere come poter aiutare le sorelle delle nostre Comunità locali, come lasciarci interrogare dalla Parola di Dio, dal magistero della Chiesa e dal Documento Inter Assemblee 2015-2021: L’audacia della Carità. Le Assemblee, come ben ha sottolineato suor Visitatrice, devono portarci a rinnovare la nostra vita, ad intraprendere nuovi cammini, anche se questo potrebbe spaventarci. Certo è che il modo migliore per dissolvere le paure è invocare, in maniera continua e costante, lo Spirito Santo, affidarci a Lui che solo libera e trasforma le nostre aridità in torrenti in piena. La tre giorni non poteva che culminare con una bellissima celebrazione Eucaristica dove abbiamo affidato a Dio tutte le nostre Comunità. Siamo piene di gratitudine per momenti comunitari come quello appena vissuto, ci aiutano a non sentirci sole nel servizio per il Regno di Dio.
Autore: Suor Anna Cogoni