Conosciuto come il padre della Chiesa d’Etiopia, Giustino nasce a San Fele nel 1800. Trasferitosi a Napoli, a 18 anni venne indirizzato verso la comunità dei missionari vincenziani e ordinato sacerdote a Brindisi nel 1824. Nel 1836 tornò a Napoli dove imperversava il colera e lì ebbe modo di dimostrare il suo spirito di dedizione verso i tantissimi malati che i vincenziani curavano. Nel 1839 arrivò in Etiopia e divenne responsabile della regione del Tigrè, operando ad Adua e Adi Kwala dove eresse un seminario per preti locali. Aperto al dialogo con la chiesa copta volle avvicinarla al cattolicesimo con rispetto e amicizia, senza pretendere conversioni ma valorizzandone la cultura. Divenuto vescovo crebbe la sua popolarità, ma causa dello sviluppo della chiesa cattolica nella regione si aprì un conflitto col vescovo copto che sfociò in una persecuzione intrapresa dall’imperatore della zona. De Jacobis e i suoi sacerdoti furono imprigionati. Alcuni morirono in catene ma a Giustino, insieme a pochi altri, venne risparmiata la vita. Espulso, morì di sfinimento presso Zula, in Eritrea. Fu proclamato santo da papa Paolo VI il 26 ottobre 1975. Se vuoi approfondire visita la nostra sezione dei Santi e Beati.

Autore: Luisa Calaresu