L’estumulazione
Venerdì 22 febbraio alle ore 10:30 Cagliari vive una pagina molto bella e significativa della sua storia: l’estumulazione della SdD Suor Teresa Tambelli, colei che tra le due guerre mondiali ha scritto pagine di storia e di solidarietà umana e cristiana a favore di poveri, ricchi decaduti, rifugiati politici, della città intera e dell’ hinterland. La tratteggia così Mons. Floris in una lettera scritta subito dopo la sua morte: … E mi dispiacque il silenzio fattosi attorno a lei dopo la guerra, quando balzarono fuori mille eroi e mille coraggiosi, fuggiti al primo colpo di cannone. Lei non cercò mai complimenti; schiva da ogni pubblicità e vanagloria, passò facendo del bene a tutti: piccoli e grandi, laici e sacerdoti, ricchi e poveri. Poi il ritorno, la ricostruzione; il lavoro in parrocchia, l’assistenza ai poveri: la minestra, le coperte, gli indumenti, i Marianelli rumorosi, il catechismo. Tutte le cose hanno un nome: suor Teresa.
Gioia intima e profonda pervade il cuore dei presenti mentre il cimitero, da luogo di pianto e doloroso distacco, improvvisamente diventa spazio di vita nuova, luogo di ricongiungimento, di avveramento della Promessa, di riconoscimento ed esaltazione degli umili del Signore. Doveva essere una cerimonia strettamente privata ed invece l’affluenza della gente, arrivata silenziosamente e a sorpresa, l’ha trasformata in cerimonia pubblica, alla presenza dell’Arcivescovo Mons. A. Miglio, i Superiori provinciali Sr Caterina Bua e P. Italo Zedde, il Postulatore per la Causa dei Santi P. Giuseppe Guerra, le FDC, i Marianelli, le Alunne, Sacerdoti e religiosi, alcuni dei nostri Confratelli, rappresentanze del Volontariato Vincenziano, numerosi fedeli della parrocchia Sant’ Eulalia del Quartiere Marina e di altre zone di Cagliari. All’intorno solo un commosso, gioioso e orante silenzio; il vento dello Spirito aleggia leggero nella piccola Cappella dei Guidetti, ove Suor Teresa ha riposato, lontanissima dai “riflettori”, in vita come in morte, fino ad oggi. La sua vocazione vincenziana l’ha guidata a scoprire il carisma della carità missionaria, a incarnare i consigli evangelici come libertà del cuore, matura capacità di amare, scelta dell’essenziale sulle orme di Cristo povero, in continua solidarietà e condivisione con i poveri, nella più fedele adesione al progetto di Dio e nel più umile e generoso servizio.
Abbattuto il muretto, la bara appare intatta ed è grande l’emozione nel vederla integra e identica a quella riportata dalle numerose foto del suo funerale, data la pendenza in cui si trovava per il cedimento a causa della forte umidità!. Nel maneggiarla, al contatto con l’aria, una parte dell’urna va a pezzi, ma tutto è raccolto con grande cura per depositare nel nuovo “abitacolo” quelle che sono chiamate reliquie di “secondo grado”. Alcune parti però vengono raccolte da suor Visitatrice per custodirle insieme al Crocifisso che ornava la bara. I Marianelli, ormai nonni, prorompono gioiosi nel canto del Marianello, O bella Vergine del Paradiso, da sempre dedicato a suor Teresa della quale a tutt’oggi, come ha sottolineato Mons. Miglio, “ si sentono ancora gli effetti, la presenza del suo cuore materno, cuore stesso di Dio”. La nuova urna di zinco, dapprima benedetta, poi avvolta in un drappo color crema finemente rifinito con al centro una bellissima croce artisticamente lavorata, viene circondata come da un affettuoso unico abbraccio dei presenti che, con il canto del Magnificat e le litanie dei Santi, in corteo accompagnano le spoglie mortali nella vicina Cappella del Cimitero per essere esposta alla venerazione e alla preghiera. Tornano alla mente le parole di Ezechiele: “Ecco, io apro i vostri sepolcri, o popolo mio… Voi saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò”… ( Ez. 37, 12-14).
Nel primissimo pomeriggio, la concelebrazione dell’ Eucarestia presieduta dal Padre Direttore con il P. Guerra e a seguire il momento di preghiera animato dai parrocchiani di Sant’Eulalia e dal Parroco Don Marco Lai. La bella partecipazione di numerosi fedeli giunti da ogni dove ad omaggiare con preghiere e fiori la Serva di Dio, ha concluso la prima e importante tappa del sacro rito dell’estumulazione.
Traslazione
Sabato di buon mattino, già dalle nove la gente arriva alla spicciolata per poter ancora pregare sull’urna della SdD, effondere intenzioni di preghiera, invocarla, meditare aspetti della sua vita di infaticabile donazione a Dio, alla Comunità, ai Poveri… Alle ore 10, tutto è pronto, ci sono mamme con bambini, giovani, gente di tutte le estrazioni sociali, le Confraternite, le Associazioni, molti sacerdoti, il postulatore della Causa P. Guerra, i Padri Vincenziani, il parroco Don Marco Lai, i pronipoti di Suor Tambelli, i Marianelli, le ex Alunne e non ultime, le Figlie della Carità. Mentre i primi raggi del sole s’innalzano a dar tepore ad una splendida mattina, preannuncio di una primavera anticipata, l’urna bianca e ben sigillata contenente le spoglie mortali di Suor Tambelli viene dolcemente adagiata nell’auto funebre di colore bianco. Un dettaglio il “colore bianco” che non passa inosservato, a sottolineare la Vita oltre la morte, la Speranza cristiana, la Luce “mistero della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo” ( 2Cor4,6) e dei suoi Santi, motivo per cui la SdD fa ritorno nella sua Casa, ormai dichiarata patrimonio culturale, santuario della Carità, in attesa che vengano riconosciute le sue virtù eroiche e celebrata dalla Chiesa tra i santi di Dio. Nel più grande silenzio lasciamo il Cimitero, il solenne corteo processionale si snoda per le centrali strade cittadine, Viale Bonaria e il lato portici di Via Roma – alcuni luoghi simbolo della sua infaticabile vivacità caritativa e di evangelizzazione – fino all’amatissimo Quartiere della Marina, in Via Baylle. Lungo il percorso, la preghiera del Rosario si alterna a canti e a brevi ma intense meditazioni sulla chiamata universale alla santità che si incrociano con toccanti squarci di vita della nuova Serva di Dio. Un momento da immortalare!! Quando la gente che il sabato mattina conviene nelle vie del centro città, vuol sapere qualcosa di questo “funerale” così “anomalo”, dei nostri sguardi emozionati ma non tristi, di chi c’è nell’auto funebre bianca… Intanto imboccata la via che immette nel Quartiere si assiste a qualcosa di spettacolare, la macchina bianca si ferma quando alcuni giovani disposti in fila per due, avanzano verso la Cappella dell’Asilo, gettando petali di rose di diversi colori, un’infiorata che subito trasforma la stradina dello storico Quartiere in un tappeto di suggestiva bellezza prima del passaggio dell’urna. La sosta si prolunga, è mezzogiorno, le campane suonano per l’Angelus, la sposa attende… pochi passi ancora… quando da una finestra della Casa s’innalza il “Deus ti salvet Maria” cantata nella forma del gosos, come inno alla maternità e alla vita. Sono momenti di fervore e di fede… poi l’urna, a fatica sottratta alla folla assiepata all’ingresso del portone, salutata dal picchetto d’onore della Marina Militare, finalmente varca la soglia della piccola Cappella tra gli applausi e l’Inno a suor Tambelli.
Stralci Omelia dell’Arcivescovo
Al suono dell’organo e dei canti ha inizio la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Mons. Miglio, alla presenza delle autorità civili del Comune di Cagliari e della Marina militare. La Cappella è piccola per contenerci tutti…. la maggior parte della folla segue la S. Messa dal maxischermo allestito nel salone adiacente e dalla strada. L’Arcivescovo nell’omelia definisce il ritorno di Sr Tambelli alla Casa della Marina come “un momento di trasfigurazione luminosa… che ci invita a guardare con speranza al giorno della glorificazione di questa serva di Dio accanto alla beata Giuseppina Nicoli… due figure di donne – ha detto l’Arcivescovo – che vivendo la carità di Dio e fidandosi della Sua Parola, hanno realizzato una loro maternità piena… Mons Miglio, parlando di Suor Nicoli e suor Tambelli così pienamente e gioiosamente realizzate, ha rivolto ai giovani l’invito a seguirne l’esempio sulla via del dono di sé per imparare ad amare i Poveri con il cuore e la tenerezza di Dio.
Ultimo Atto
Emozionante il “rito” della deposizione delle spoglie di Suor Teresa in un nuovo monumento sepolcrale predisposto apposta per la circostanza. Al termine della cerimonia, una finissima lastra di marmo bianco ha sigillato il vano del nuovo sepolcro della SdD. Si conclude così una giornata davvero memorabile! Suor Nicoli e Suor Tambelli sono nuovamente insieme all’Asilo della Marina. Abbiamo la certezza che dal Cielo continueranno a benedire la Comunità, a suggerire nuovi e creativi cammini di Carità e di servizio ai Poveri e soprattutto a testimoniare che il servizio reso a Dio val bene una vita oltre la morte.
M. Rita Columbano FdC