Queste le parole pronunciate da S.E. Mons. Giuseppe Mani, Arcivescovo di Cagliari, durante la Santa Massa di ringraziamento che abbiamo celebrato il 4 febbraio 2008, giorno dopo la beatificazione, nella Basilica di N.S. di Bonaria:
Il cristiano deve avere uno stile di vita chiarissimo: lo stile eucaristico. La sua vita deve essere un continuo ringraziamento per i doni che il Signore gli elargisce ogni giorno, perché nella vita “tutto è dono”. Stupito dai doni con cui il Signore lo avvolge esclama col salmista: “gustate e vedere quanto è buono il Signore”. Ringraziare, oltre che essere “cosa buona e giusta” è anche “fonte di salvezza” per cui i doni ricevuti e riconosciuti sono la premessa di altri doni più grandi. Stamani siamo qui a Bonaria a ringraziare formalmente il Signore per il dono della missione cittadina e per la beatificazione di Suor Giuseppina Nicoli.
1- In una parola ringraziamo il Signore per la Santità presente nella nostra chiesa di Cagliari. La Chiesa è santa. Lo proclamiamo nel credo ogni domenica durante la Messa e siamo certi che è santa perché Gesù l’unico Santo, “Tu solo il Santo”, gli partecipa la sua santità nel suo unico desiderio di vedere la sua sposa “senza ruga e senza macchia, santa e immacolata”. Questo è tutto vero e chiaro ma non basta. Non basta credere che la Chiesa è santa, bisogna che attraverso la Chiesa traspaia la santità. Non basta la chiarezza, ci vuole la trasparenza e questo può avvenire soltanto attraverso la vita dei fedeli. Solo così la Chiesa santa diventa lievito, luce della società umana. In una parola è l’anima del mondo. E nella nostra Chiesa c’è tanta santità. L’ ho verificato durante la visita pastorale. C’è fede, c’è amore per Cristo.
2- la Beatificazione avvenuta ieri è il formale riconoscimento della presenza della santità nella Chiesa. Una santità che il mondo desidera e il popolo di Dio riconosce. Anche per Suor Giuseppina Nicoli ci fu il comune desiderio “santa subito” perché nonostante il suo impegno nel nascondimento la sua luce finì sul candelabro. E se non è facile vedere l’autentica santità della Chiesa, perché non appartiene alla categoria della pubblicità ma della testimonianza di vita, il popolo cristiano cerca i santi veri e gli riconosce. Ieri la Chiesa ha dato voce ed ha riconosciuto autentico il sentimento del popolo di Cagliari che ha riconosciuto in Suor Nicoli una pagina di Vangelo che ha potuto facilmente leggere perché scritta con i colori della vita. Nella beatificazione la santità non è soltanto riconosciuta ma anche celebrata. E celebrare la sanità dei fratelli è esaltare la santità di Dio.
3- La beatificazione è stata un grande momento di evangelizzazione. È stato dimostrato che il Vangelo è vero, attuabile per la vita. Il Vangelo che è divino è fatto per l’uomo. È stato dimostrato che il Vangelo è possibile e che non è un libro di devozione ma un trattato di architettura per edificare la civiltà dell’amore, come diceva Giorgio La Pira. È apparso chiaramente che il Vangelo è bello. Si è bello. Non va soltanto letto ma è vissuto. Nessuno può accettare teoricamente che siano beati i poveri, i perseguitati, quelli che piangono. Ma nessuno nega che Francesco d’Assisi, Teresa di Calcutta sono straordinariamente belli. Tra il Vangelo scritto e il Vangelo vissuto c’è la stessa differenza che passa tra un’opera eseguita e la sua partitura. I Santi sono l’esecuzione del Vangelo. Suor Nicoli ha eseguito, cantato il Vangelo in mezzo a noi. È stata la vera evangelizzatrice e continua ad esserlo con la sua beatificazione.
4- Dio ci rende la fiducia nella santità. Ci dice che solo i santi sono gli strumenti efficaci con cui Lui opera ancora nel mondo. Opera miracoli e segni. “Andate ad operare prodigi e segni” è un ordine preciso. Offrite uno spettacolo evangelico. Fate della vostra vita personale e comunitaria una parabola evangelica e dimostrante che “il segno di Dio è presente in mezzo a noi”.
5- E’ così che lo Spirito suscita in noi il desiderio di essere Santi. Ci dice di ascoltare la voce della creazione che geme in attesa della piena realizzazione dei figli di Dio. Perché la Santità è un DOVERE. Lo è per il vescovo, per i sacerdoti, per i religiosi, per tutti i battezzati. È la fondamentale vocazione di ogni credente in Cristo. La santità è la vocazione universale dell’uomo. La realizzazione evangelica della beata, così priva di segni esteriori, tutta normale, come normale è l’amore di una mamma, non ammette scuse per nessuno. Nessuno accorreva da lei come andavano da padre Pio ma era lei che accorreva dove c’era necessità: esattamente quello che possiamo far tutti, dobbiamo far tutti. Che la beata Giuseppina di cui Cagliari conserva il suo sepolcro glorioso risvegli in tutti una grande nostalgia di santità.
Cagliari, 4 febbraio 2008
S.E. Mons. Giuseppe Mani
Arcivescovo di Cagliari