L’inserimento in un percorso di protezione sociale prevede l’accoglienza nelle strutture abitative messe a disposizione del progetto dalla Congregazione secondo le esigenze individuali degli utenti. Il primo stadio del percorso di protezione sociale prevede l’accoglienza della persona in una struttura protetta di pronta accoglienza o casa di fuga, sostenuta e accolta dal personale educativo esperto, se necessario si predispone un trasferimento presso un altro territorio per garantire la completa incolumità della vittima. L’inserimento socio-lavorativo ha inizio attraverso una prima parte che riguarda la regolarizzazione della posizione dell’utente sul territorio, la ricostruzione dei documenti e del percorso migratorio. Ogni fase del progetto è seguita e monitorata dal constante sostegno psicologico, attraverso la strutturazione di un piano educativo, l’utente ha la possibilità di seguire il cammino verso l’autonomia in maniera individuale ma sempre secondo un’ottica di vita comunitaria. L’aspetto sanitario è curato fin dal primo inserimento nella struttura di accoglienza e prosegue per tutta la durata del percorso di protezione sociale. Parallelamente alle prima attività di inserimento sociale si profila il percorso scolastico e formativo a seconda del livello di istruzione e padronanza della lingua italiana e delle capacità e aspirazioni personali, questo percorso è seguito da un tutor per la formazione che consiglia e orienta gli utenti nella scelta del percorso da intraprendere. Un primo periodo di stage in azienda viene seguito dalla valutazione dei tutor e dagli educatori e si completa, nella migliore delle probabilità, con la stipula di un contratto di lavoro. L’ultimo passo del percorso di accoglienza riguarda l’autonomia abitativa che si conclude con l’abbandono della struttura di accoglienza. L’utente è accompagnato nella ricerca attiva di un’abitazione e una volta lasciata la comunità il suo percorso viene monitorato costantemente dagli operatori di riferimento attraverso la prosecuzione del programma in semi autonomia. Gli ospiti delle strutture sono diversi a seconda delle diverse esigenze che manifestano: il progetto accoglie vittime di tratta di genere maschile e femminile, minori e adulti, oltre a nuclei mamma-bambino, il progetto di accoglienza si definisce a seconda del target così come la destinazione delle strutture a disposizione. La capillarità della presenza sul territorio regionale permette di agire in maniera più visibile nelle aree a maggiore presenza straniera e più discretamente in quelle di recente immigrazione. Lo spirito di lavoro nel quale gli utenti si inseriscono vuole rispettare l’interculturalità e la condivisione nel rispetto delle differenze personali e della privacy del vissuto di ciascuno; l’inserimento in una società con riferimenti culturali altri si realizza attraverso l’accompagnamento costante e un monitoraggio attivo sia secondo un’ottica individuale che comunitaria.