Io sono stata in mezzo al fango, ma non mi sono imbrattata. Per grazia di Dio sono sempre stata preservata. La Madonna mi ha protetta nonostante che io non la conoscessi (Santa Bakhita).
Il giorno 8 febbraio, in occasione della memoria Liturgica di Santa Bakhita, che conobbe nella sua vita le sofferenze della schiavitù, si celebra la giornata Mondiale di riflessione e preghiera contro la tratta degli esseri umani, fenomeno sempre attivo a livello mondiale, che produce innumerevoli vittime. La religiosa sudanese, canonizzata da Giovanni Paolo II nel 2000, vittima di tratta è il simbolo universale dell’impegno della comunità ecclesiale contro il fenomeno e protettrice di tutte le vittime. La tratta è una delle ferite più profonde inferte dal sistema economico attuale. Ferite che riguardano tutte le dimensioni della vita, personale e comunitaria. La pandemia ha incrementato il “business” della tratta di persone e ne ha acuito il dolore: ha favorito le occasioni e i meccanismi socioeconomici alla base di questa piaga e ha esacerbato le situazioni di vulnerabilità che hanno coinvolto le persone maggiormente a rischio e in modo sproporzionale le donne e le bambine, particolarmente penalizzate dal modello economico dominante. Il tema dell’ ottava Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone è “La forza della cura – donne, economia, tratta di persone”. Il tema scelto propone di mettere al centro le donne. Sono loro, infatti, ad essere maggiormente colpite dalla violenza della tratta. Allo stesso tempo, hanno un ruolo fondamentale e importante nel processo di trasformazione dell’economia di sfruttamento in un’ economia della cura. Con la pandemia la società e le istituzioni hanno riscoperto il valore della cura delle persone come pilastro di sicurezza e coesione sociale e l’impegno per la cura della casa comune per mitigare gli effetti avversi delle violenze, che colpiscono soprattutto i più poveri, e rimuoverne le cause. La “forza” della cura è l’unica strada percorribile per contrastare la tratta di persone e ogni forma di sfruttamento, così come ci indica anche Santa Bakhita nel suo affidamento a Maria Santissima, madre e soccorritrice. Anche quest’anno la Congregazione delle Figlie della Carità promuove un incontro di riflessione e di preghiera (diretta streaming alle ore 19,30) sul tema della tratta di esseri umani. Sarà un appuntamento a più voci con la presenza di quanti operano, a stretto contatto con le vittime, all’interno del progetto “Elen Joy”, da 19 anni realizzato dalle suore vincenziane in accordo con la Regione su mandato del Dipartimento per le Pari Opportunità, e con la collaborazione del Numero Verde nazionale Anti Tratta, per contrastare tratta e sfruttamento. Nelle parrocchie verrà inoltre distribuito un lume con l’immagine di Santa Bakhita.
Autore: Tonia Cattari